Fratelli Amè

Potete ascoltare l’audio della descrizione qui:

Giovanni Amè, manovale
22 luglio 1944, Viale Roma
Nato il 7.12.1927, residente a Cumiana

Roberto Amè, manovale
22 luglio 1944, Viale Roma
Nato il 1.09.1925, residente a Cumiana

Il 19 luglio 1944 due fratelli, Giovanni e Roberto Amè di 16 e 18 anni, patrioti della 43ª Divisione De Vitis, sono catturati, armi alla mano, nelle campagne fra Airasca e Piscina.
Vengono rinchiusi per tre giorni a Scalenghe nella villa che è sede di un comando tedesco e sottoposti a maltrattamenti e torture.
Presumibilmente sono sospettati di essere gli autori di uno scontro a fuoco avvenuto ad Orbassano pochi giorni prima e costretti a confessare la loro origine cumianese: il paese noto come covo abituale di "ribelli".
In breve la loro sorte è decisa.
Prima dell'esecuzione i tedeschi trattengono come ostaggi, presso il comando di Scalenghe, il commissario prefettizio di Cumiana, Ermenegildo Massarino, e il dottor Michelangelo Ferrero, per garantirsi in caso di un attacco dei partigiani.
La condanna dei fratelli Amè viene eseguita mediante impiccagione e affinché abbia maggiore effetto sulla popolazione, i cappi vengono legati agli alberi del viale proprio sotto le finestre del municipio dove è stata alloggiata la madre che pochi mesi prima, il 3 aprile 1944, aveva perso il marito e la propria casa durante la rappresaglia subita dopo l’attacco partigiano di Piazza Vecchia (51 civili fucilati e decine di case bruciate).

A nulla valgono le implorazioni del vice commissario prefettizio Attilio Cornaglia e le suppliche del parroco, don Felice Pozzo, che si inginocchia di fronte ai tedeschi.
Tutto avviene in pochi minuti, poco dopo le otto di sera, e c'` appena il tempo per impartire i Sacramenti.
Per ordine degli aguzzini, i cadaveri restano esposti per due giorni interi. Lo stesso Cornaglia deve provvedere alla sorveglianza delle salme.
Solo a cose finite i due ostaggi detenuti a Scalenghe saranno rilasciati.

Giovanni Amè   Roberto Amè
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Fonti:
  • Airsp, Banca dati partigianato piemontese
  • Don Felice Pozzo, "Dal mio diario", in "Bollettino parrocchiale di Santa Maria della Motta", Cumiana, luglio 1945
  • Marco Comello, "Covo di banditi", Alzani, Pinerolo, 1998
  • Luciano Boccalatte, Andrea d’Arrigo, Bruno Maida, “Guida ai luoghi della guerra e della Resistenza nella provincia di Torino”, Blu Edizioni, Torino, 2009
Per informazioni:
https://www.anpicumiana.it/documenti.html
http://www.memorialcumiana.it/homepage.html

Potete ascoltare l’audio della descrizione qui:

Video di Bella Ciao eseguita da Paolo Fresu

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